giovedì 24 gennaio 2013


GESU’ CROCIFISO


         Non valsero i miracoli
l’insegnamento dato
tutto il grande amore
con l’odio fu pagato.
Spogliato dalle vesti
deriso e fustigato
sotto vil silicio
fu a morte condannato.
per la dolorosa via
sotto il grave legno
si torse si contorse,
di tanto amaro strazio
nessun ebbe pietà.
Cadde ancor ricadde
la polvere inzuppando
di sangue e di sudore.
Esausto giunse al colle
languente si accasciò.
Fu presto denudato
e sulla croce steso,
con chiodi fu calcato
e il prezioso sangue
a fiotti zampillò.
Issato fra i ladroni
fra spasimi e tormenti
al bene li esortò.
Ormai agonizzante
ancora perdonò.
Levati gli occhi al cielo
il padre suo implorò.          
Perdona disse padre
perché loro non sanno
quello che fanno.
Il capo reclinò
e il Divino Spirito
i cieli sorpassò
forte tremò la terra
e il sole s’oscurò.
                         PAOLO BUSCEMI

1 commento:

  1. (Negli anni 80 lavoravo ed ero residente a Pachino, un giorno mio papà era venuto da Avola per vedere i nipoti e trovandosi a parlare delle sue poesie con un mio vicino di casa scoprì che nelle vicinanze risiedeva il Poeta Salvatore Cagliola. Mi chiese di accompagnarlo per poter parlare con lui e avere la sua opinione su suoi scritti. Lo stesso giorno siamo stati ricevuti dal professore che fece tanti complimenti a papà rilasciandoci questo commento. Giuseppe Buscemi)



    COMMENTO DEL POETA
    PROF, SALVATORE CAGLIOLA


    Leggendo le poesie di Paolo Buscemi si avverte che in esse, al di là delle imperfezioni tecniche e stilistiche, perdonabili in un poeta venuto dalla gavetta, un poeta “campagnolo” – come il Nostro ama autodefinirsi – e al di là delle ingenuità, da addebitare alla “necessità” della rima, cara ad una cultura che predilige l’orpello barocco, palpita un’ anima sensibile votata alla ricerca di ciò che rende una vita degna d’ essere vissuta: il vero, il bello, il santo.
    La tematica, alimentata dalle fughe nel passato e non sorretta da un continuo rivedersi, sovente risulta debole e disincarnata dal fatto, ma squarci di autentica liricità nobilitano la materia e inducono il fruitore ad una commozione catartica.
    Ogni individuo è un pianeta misterioso e il poeta che rivela il proprio mondo attraverso la parola che si fa canto, ama perché dona se stesso. Paolo Buscemi è poeta e il suo cuore lo ha già donato, nei suoi versi semplici, di eterno ragazzo.


    (Salvatore Cagliola)

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