domenica 22 settembre 2013

Commento della Poetessa FORTUNA DELLA PORTA


Il poeta lamenta di non possedere diplomi e lauree, ma con le sue composizioni dimostra che la poesia è stato dell'animo, non certo l'esito dei titoli accademici che si possiedono. È capacità di leggere il mondo e se stessi attraverso la riflessione e di esprimerlo attraverso la parola-suono. L'istinto alla bellezza, alla musica e, in generale, all'arte nasce nel profondo, è taglio genetico, si direbbe oggi.
Paolo Buscemi possiede la prerogativa di porsi domande su se stesso e su ciò che lo circonda e di saper esprimere il risultato dell'indagine in maniera appropriata: insomma è nel profondo un poeta.
I temi toccati sono quelli degli affetti, della quotidianità, spesso grave, narrata talora anche con una vena d'ironia, del sentimento religioso, i quali si ritrovano sia nei versi in lingua nazionale che in quelli dialettali, ma non tralascia considerazioni più generali sul senso della vita e la fugacità del tempo, che fanno venire in mente Lorenzo dei Medici
la vita vola come per incanto
svanisce presto la beltà dall’ora
e della gioventù resta il rimpianto.

Non leggiamo poesia ingenua, soprattutto dal punto di vista linguistico. Basta scorrere i versi per trovare lemmi di caratura assolutamente letteraria, che provano di sicuro il tempo dedicato dal poeta a un'educazione, se non scolastica, personale alla lettura e all'elevazione di sé.
Colpisce il franco sentimento  nei riguardi della donna, che non è misoginia, ma convinzione che la separazione dei ruoli assicura il bene della società. Per questo, tuttavia, basta collocare il poeta nella storia. Molte acque dovevano passare sotto i ponti prima che persino le donne prendessero consapevolezza di sé e delle proprie ragioni.



Fortuna Della Porta

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