venerdì 18 gennaio 2013


Questi pochi versi li feci perchè mio padre passando davanti al convento di Avola Antica, ebbe a dire: fra quelle mura trascorse la mia gioventù, però comandavo più io che il superiore, e mai posarono mosche sul mio naso. E ora sono questo!  “aveva Quasi ottant’anni”


RIMPIANTO

Nta  rurici anni ca pistai sta terra
lu me piruzzu mai fici limarra
menza muntagna la tinia nguerra
gerra facia senza scimitarra

Se ci penzu lu senziu mi sferra
era comu na corda ri chitarra
ora sugnu ncuteddu senza scerra
rogna timpuni lu me passu ammarra.


Siccome gliela improvvisai subito (eravamo seduti fianco a fianco sul carretto) e gliela dissi vidi inumidire gli occhi di lacrime. Era mio padre; e piansi anch’io.

Giugno 1927
                                                                        Paolo Buscemi


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